lunedì 9 novembre 2009

E' diventata emergenza sociale l'assegno a vuoto

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9 novembre 2009 12:45
E' diventata emergenza sociale l'assegno a vuoto

Nei primi sei mesi dell’anno sono stati annullati ben 300 mila assegni: di questi 192 mila sono stati revocati a singoli cittadini e gli altri 120 mila arrivano dalle società non finanziarie, soprattutto dalle piccole imprese private.
A renderlo noto i dati forniti dalla Banca d’Italia.
Numeri alla mano, nel periodo gennaio-settembre 2009 gli assegni scoperti hanno raggiunto un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. Un livello imponente, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando il valore complessivo era pari a circa 1,4 miliardi di euro.
“Oggi firmare un assegno a vuoto e’ una vera emergenza sociale. Le famiglie e le imprese, infatti, non riescono più a rispettare le scadenze” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Infatti prima della crisi “emettere un assegno scoperto era un escamotage per guadagnare qualche giorno sui pagamenti. Si era consapevoli, infatti, che sul conto corrente non c’erano i fondi, ma entro una settimana si andava in banca per coprire la mancanza, rispettando i termini di legge del protesto” spiega il presidente dell’ ADICO.
Dai dati forniti dalla Banca d’Italia emerge che le famiglie scoperte a firmare un assegno senza fondi sono state circa 63 mila per un importo medio di ogni titolo di pagamento pari a circa 3.700 euro. Una media che sale a 7 mila euro per le società non finanziarie.
Considerando, quindi, tutti gli importi degli assegni emessi a vuoto emerge che le famiglie hanno cercato di mettere in circolazione circa 714 milioni di euro che, pero’, non avevano sul conto corrente. Mentre le società non finanziarie hanno cercato di piazzare assegni scoperti per un totale di 851 milioni di euro.
Quanto alle diverse aree territoriali del Paese, secondo Bankitalia, al top di questa poco onorevole classifica si confermano il Sud e le Isole che da sole totalizzano più del 50% degli assegni scoperti nel primo semestre 2009. Nel Meridione, infatti, gli assegni a vuoto sono stati quasi 171 mila, contro i 65 mila al Centro, i 26 mila al Nord Est e i 49 mila al Nord Ovest. E sempre il Sud guida la classifica degli importi: il valore complessivo degli scoperti e’ stato pari a 790 milioni di euro, in crescita rispetto ai 638 milioni di euro del secondo semestre 2008. Praticamente quanto Centro e Nord messi assieme: 179 milioni di euro nel Nord Est, 269 milioni di euro nel Nord Ovest e 325 milioni di euro nell’Italia centrale.
Dalla segreteria dell’ADICO ricordano “che se un assegno non viene pagato al momento della presentazione, non e’ più possibile liquidare il solo importo dell’assegno. Per evitare l’iscrizione nell’Archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento (Cai) e le altre conseguenze sanzionatorie, occorre pagare anche una penale del 10% dell’importo non coperto, interessi ed eventuali spese per il protesto o per la contestazione equivalente (oneri accessori)”.

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