giovedì 24 giugno 2010

FARMACI: IL 95% DEI VENEZIANI SI FIDA DEL FARMACISTA. SOLO IL 4% ACQUISTA IN INTERNET

Sono i dati frutto dell’indagine, presentata oggi a Mestre, realizzata da ADICO in collaborazione con Federfarma Venezia su 900 residenti nel territorio. In distribuzione nelle farmacie della provincia anche una guida sulla corretta comprensione dei bugiardini
FARMACI: IL 95% DEI VENEZIANI SI FIDA DEL FARMACISTA. SOLO IL 4% ACQUISTA IN INTERNET

(Mestre VE – 23.06.2010) - Il 95,6% dei residenti in provincia di Venezia si fida ciecamente del proprio farmacista, al punto da metterlo sullo stesso piano del medico di base (lo fanno 2 cittadini su 5). Addirittura il 97% degli utenti valuta le sue competenze e la disponibilità tra il sufficiente e l’ottimo quando si tratta di ottenere informazioni e consigli sull’acquisto di determinati farmaci. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei cittadini si dimostra refrattaria all’acquisto di medicinali tramite internet (lo fa solo il 4,4% del campione), preferendo il rapporto diretto con il farmacista al fai-da-te virtuale.
Sono le principali indicazioni che emergono dall’indagine condotta da ADICO (Associazione Difesa Consumatori) con l’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Venezia su un campione di 900 residenti nel territorio provinciale riguardo il livello di conoscenza e soddisfazione del servizio farmaceutico. L’indagine è parte integrante del progetto regionale“Il traduttore farmaceutico”, grazie al quale è stata realizzata una utile guida per i cittadini – finanziata in parte dalla Regione del Veneto – finalizzata alla comprensione dei foglietti informativi contenuti nelle confezioni di medicinali, e che verrà distribuita in 31mila copie nelle farmacie della provincia.
Entrambe le iniziative sono state presentate oggi in conferenza stampa a Mestre (VE) nella sede dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Venezia.
Proprio riguardo la comprensione da parte dei cittadini dei foglietti informativi contenuti nelle confezioni dei medicinali emerge uno dei dati più interessanti dell’indagine: 1 utente su 4, infatti, dichiara di avere grandi difficoltà a “decifrare” il linguaggio tecnico dei bugiardini, mentre il restante 75% degli intervistati dimostra di avere una certa dimestichezza con i termini scientifici. Per quanto riguarda la frequenza di assunzione dei farmaci, il 73,3% del campione fa sapere di assumere farmaci di rado o solo se necessario. Di contro, però, un buon 15,5% rivela un consumo assiduo di medicinali. A livello di spesa, infine, la quasi totalità del campione preso in esame (93%) dichiara di sborsare meno di 50 euro al mese (il 57,84% spende addirittura meno di 20 euro) per l’acquisto di farmaci; pochissimi (2,2%) sono quelli che passano la soglia dei 100 euro.
“L’indagine è nata dall’esigenza di comprendere il grado di conoscenza dei consumatori veneziani riguardo le tematiche inerenti l’utilizzo dei farmaci – spiega il presidente di ADICO Carlo Garofolini -. I risultati relativi alla comprensione dei fogli illustrativi contenuti nei medicinali e all’acquisto di farmaci su internet dimostrano che i consumatori hanno bisogno del farmacista. Per questo, con il progetto Il traduttore farmaceutico, realizzato in collaborazione con l’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Venezia, e la relativa guida, vogliamo aiutare gli utenti a comprendere meglio le informazioni e le terminologie contenute nei bugiardini. In questa direzione, la sinergia fra ADICO e farmacisti risulterà determinante nella diffusione e nella promozione del progetto”.
“Abbiamo aderito e contribuito con piacere alla realizzazione del’iniziativa di ADICO, perché convinti che la collaborazione tra il servizio farmaceutico e le associazioni di tutela dei consumatori siano molto importanti per garantire un’efficace assistenza sanitaria ai cittadini – dichiara il presidente dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Venezia Celso Giacomo Pancino -. Da parte nostra ribadiamo l’importanza della farmacia quale primo presidio sanitario sul territorio, al quale il cittadino si rivolge immediatamente nei momenti di necessità. Le farmacie, inoltre, sono in grado di offrire una vasta gamma di servizi, oltre a un sicuro risparmio, assicurando la salute dei consumatori anche tramite un sistema di controllo e di garanzia costante sui prodotti”.

Le vostre segnalazioni
1.mannarino mario scrive:
23 giugno 2010 alle 21:08
i nas non dovranno mai abbassare la guardia anche perchè in passato molti farmacisti disonesti, hanna truffato il servizio sanitario e come tali non meritano fiducia.-

martedì 8 giugno 2010

Ancora frodi creditizie

Oltre alla clonazione della carta di credito e la sottrazione dei dati bancari attraverso l’invio di email truffaldine (cioè il phishing) – fanno sapere dall’ADICO – le frodi creditizie continuano a colpire migliaia di italiani anche grazie al furto di identità; un’attività criminale finalizzata ad ottenere credito o ad acquisire dei beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare mai il bene.
Solo nel 2009 queste truffe hanno perpetrato 177 milioni di euro a danno dei consumatori; il 22% in più rispetto al 2008. Un dato che emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio sulle frodi creditizie realizzato da Crif, societa’ che gestisce il principale sistema di informazioni creditizie operante in Italia.
Un fenomeno allarmante che si sta sviluppando di pari passo con la crescita del credito al consumo – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini. I malviventi attraverso il nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale della vittima creano nuovi documenti identificativi e cominciano richiedere prestiti o finanziamenti sfruttando documenti rubati. Alle truffe classiche quali i prestiti si aggiungono anche i casi di apertura di conti correnti bancari a nome di terzi, utilizzando i dati provenienti dal furto dell’identita’ altrui, e la conseguenze emissione di assegni scoperti.
Il furto d’identità – va sottolineato – e’ una tipologia di frode che può colpire chiunque, ma le vittime più frequenti sono state persone con una buona storia creditizia, ovvero soggetti considerati affidabili ai quali banche e società finanziare erogano tranquillamente credito. Analizzando, inoltre, l’identikit del truffato si scopre, infatti, che si tratta di una persona di sesso maschile (64%) con età inferiore ai 40 anni (53%). Ma, rispetto al 2008, si registra un ulteriore forte incremento delle donne (+44,4%) che superano un terzo dei casi totali.