giovedì 25 marzo 2010

Consultabili le cifre (da capogiro) di Montecitorio

Ecco i conti segreti di Montecitorio relativi ai contratti e all’albo dei fornitori e degli appaltatori della Camera diffusi solo da poche ore e consultabili sul sito dei radicali www.listaboninopannella.it/trasparenza.
“Circa settecentomila euro annui per la fornitura di materiale di consumo in carta e cartone”, vale a dire lettere intestate, agende e buste personalizzate; oltre centomila euro per pagare l’affitto di un solo ufficio; tre milioni di euro destinati alla stampa; quattro milioni di euro per le pulizie; quasi un milione di euro per il parcheggio e il parco auto; sette milioni di euro per la voce ristorazione: catering, self-service e buffet, ma ci sono anche diecimila euro al mese da destinare al servizio monitoraggio qualità; circa ventitremilaseicento euro per la manutenzione degli orologi” sono alcuni dei numeri sconvolgenti che si possono leggere sul sito.
“Questa lunga lista di voci di spesa è stata, infatti, resa pubblica per la prima volta grazie alla lunga e complicata battaglia (con tanto di sciopero della fame) portata avanti dalla deputata Rita Bernardini” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Così, pallottoliere alla mano, si scopre che nel 2010 la Camera dei Deputati spenderà tra contratti, collaborazioni e consulenze circa 138.890.396,88 euro, ovviamente pagati dai contribuenti.
A fare la parte del leone nelle spese del secondo ramo del Parlamento ci sono gli affitti, con diverse voci. Ma la locazione che balza subito agli occhi è una in particolare, salita da 30 milioni di euro del 2007 ai 46,5 milioni del 2010. Un importo che dalle casse di Montecitorio finisce dritto in quelle di una sola società, “Milano 90 srl” del gruppo Scalpellini e che garantisce la disponibilità dei quattro Palazzi Marini dislocati tra via del Tritone e piazza San Silvestro. E gran parte di questi 204 mila metri quadri sono ripartiti nelle strutture di palazzo Marini destinate agli uffici dei deputati.
Ma a questa spesa, vanno aggiunti più di due milioni tra l’affitto di via Uffici del Vicario e quello dei depositi di Castelnuovo di Porto, oltre che capitoli come 1.360 euro per la servitù di passaggio a via di Campo Marzio 84.
E poi ci sono le convenzioni. Dalla gran mole di dati ne spunta una tra la Camera e il Centro Diagnostico Pantheon, non a carico del bilancio di Montecitorio (è finanziata con una quota di 800 euro al mese che ogni singolo deputato versa ad un Fondo di Solidarietà) ma che consente agli onorevoli e ai loro familiari (anche se coppie di fatto) di ricevere rimborsi per interventi di chirurgia plastica e di accedere ad una serie di prestazioni: cura del sonno a 516,46 euro, shiatsuterapia a 75 euro, elettroscultura o ginnastica passiva a 75 euro, balneoterapia con 1.860 euro di plafond annuo e 3.100 euro l’anno per la psicoterapia.
Restando sul fronte della salute, va detto che 960mila euro vengono spesi per servizi medici e infermieristici, 435mila euro per assistenza medica d’urgenza e 31mila euro per i servizi di ambulanza.
Molti i capitoli relativi anche al parco moto e auto che pesa ben 1 milione e 600 mila euro, a cui vanno aggiunti 557 mila euro di “noleggio a lungo termine auto”, 200 mila euro per il nolo con conducente, 110 mila euro di carburanti e lubrificanti o 21 mila euro per la “manutenzione dei dissuasori”.
Numeri che danno alla testa? Meglio bersi un buon caffè. La Camera vi destina 70 mila euro per la “fornitura di macchine e materiali di consumo”. Ma non è da meno la voce relativa ai ristoranti e alle mense di Montecitorio. Si tratta di oltre 6 milioni e mezzo di euro (e anche qui la Milano 90 srl risulta tra i fornitori). C’è poi il servizio di catering per 150 mila euro.
Come non parlare del servizio di lavanderia: costa 20.000 euro, mentre oltre mezzo milione di euro se ne vanno per la fornitura delle divise e delle camicie dei commessi.
Ma anche una sigaretta costa cara ai contribuenti. L’Istituto Superiore di Sanità percepisce, infatti, 48 mila euro per il “monitoraggio della funzionalità e dell’adeguatezza normativa delle aree attrezzate per fumatori” della Camera.
Allora, meglio distrarsi un po’ con i “corsi di lingua straniera per deputati”: vengono versati 300 mila euro alla Capturator srl, alla Elea Spa, all’Istituto di cultura e lingua russa e alla Training scuola di lingue Company servicies sas. Ma in fin dei conti, i deputati sono amanti della cultura. Basta pensare che prevedono oltre un milione di euro per l’acquisto del patrimonio bibliografico.
E poi c’è il capitolo informatica che costa oltre 10,7 milioni fra manutenzione, servizi di interconnessione a Internet, assistenza postazioni di lavoro informatiche, servizi di videoproiezione, abbonamento a banche dati tecniche o automazione della rassegna stampa.
Per il controllo dei plichi destinati alla Camera, Montecitorio paga invece alle Poste Italiane 37.184 euro.
Infine, sul fronte dei nuovi arredi sono previste spese per 350mila euro divisi fra 17 fornitori. Si arriva a quota 635 mila per il rinnovo e la manutenzione di arredi e tappezzerie in stile. Previsti 50mila euro per il restauro di arredi d’epoca e di antiquariato e 20mila euro per l’assistenza tecnica su casseforti e armadi blindati.

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