mercoledì 7 ottobre 2009

Sondaggio ADICO: quasi il 90% contrario al nucleare

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6 ottobre 2009 22:49
Sondaggio ADICO: quasi il 90% contrario al nucleare

Sono già oltre 3mila ed ogni ora aumentano, i cittadini della provincia di Venezia che nel giro di poco più di una settimana, hanno detto "no" al nucleare. Il sondaggio tanto gettonato, è stato lanciato dal presidente dell’Adico Carlo Garofolini, il quale ha proposto a tutti gli iscritti, diventati da poco oltre 6mila, e simpatizzanti, la domanda diretta formulata in questi termini:
"Con il referendum abrogativo del 1987 fu sancito l’abbandono dell’Italia al ricorso al nucleare. Sei favorevole o contrario al nucleare?".
Finora hanno risposto alla consultazione popolare ben 3.011 persone. E il risultato è schiacciante. Quasi il 90 per cento di chi ha deciso di votare attraverso il sito dell’associazione, ha espresso parere negativo. Motivazioni? "Perché il futuro – come indicava una delle risposte - sta in altre fonti di energia rinnovabile"(72 per cento), perché "il nucleare inquina ed è rischioso (8 per cento)" e perché "le centrali di terza generazione sono già vecchie" (9 per cento). Solo un timido 10 per cento ha acceso il voto dando l’ok al nucleare, dicendo di essere favorevole perché "si ridurrebbero i costi dell’energia"(4 per cento), "perché l’Italia è troppo dipendente dal petrolio" (5 per cento) e un 1 per cento "purché la centrale venga costruita lontano da casa propria".
A Chioggia durante l’estate appena trascorsa, il dibattito sulla ventilata possibilità di costruzione di una centrale nucleare, è stato assai caldo. Nei 10 siti indicati dal governo Berlusconi per ospitare le 4 centrali di cui l’Italia vorrebbe dotarsi, figura infatti anche quest’ultima. L’ipotesi ha scatenato un’ampia discussione in Consiglio regionale e pure in comune, anche perché il sindaco Tiozzo non si è mai dichiarato del tutto contrario e in qualche caso pure possibilista. "L’indagine non lascia ombra di dubbio" commenta Garofolini "anzitutto abbiamo utilizzato un metodo sicuro, che non consente di votare più di una volta. In secondo luogo le risposte sono articolate, tre positive e tre negative, ma è evidente che i contrari ad un possibile ritorno delle centrali nucleari, sono nettamente la maggioranza".
Domando: "Chi si può permettere di prendere decisioni in barba a leggi vigenti o espressioni della cittadinanza? Non si tratta in questo caso di essere ambientalisti, ma decidere se una legge che si basa su un referendum vada stravolta, talvolta seguendo le mode del momento. A volte ci sono sindaci che vogliono essere ricordati per aver realizzato qualche cosa di nuovo o di mastodontico. Lascia perplessi il fatto che qualcuno voglia portare avanti un progetto passando sopra il volere dei cittadini, specialmente in questo caso, in cui in ballo ci sono i nostri figli e le generazioni future". Precisa: "Il nucleare è una fonte energetica messa in dubbio e che produce scorie, le frontiere sono altre, senza contare che finora qualsiasi forma di privatizzazione non ha portato vantaggi e risparmi per i consumatori". Conclude: "Perché stravolgere l’ambiente e il nostro territorio?".

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