giovedì 19 novembre 2009

Contrari alla merceficazione dell'acqua

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18 novembre 2009 18:14
ADICO: contrari alla merceficazione dell'acqua

Blindato dal voto di fiducia, il decreto legge già approvato dal Senato che prevede la privatizzazione di una serie di servizi pubblici non ha più ostacoli davanti a sé. E, se verrà approvato in via definitiva entro il 24 novembre, il bene naturale più prezioso, l’acqua, non sarà più distribuita e pagata ai gestori pubblici. Il decreto Ronchi liberalizzerebbe, infatti, il settore idrico in Italia. Un business di più di 5 miliardi di euro l’anno.
La riforma prevede che entro il 2011 decadano tutte le aziende pubbliche che non abbiano ceduto almeno il 30% del capitale a soggetti privati.
Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015.
Il provvedimento rende anche obbligatorio il ricorso a gare per l’affidamento dei servizi e di fatto abolisce l’assegnazione diretta a società prevalentemente pubbliche o controllate.
“Questa legge comporterà un immediato aumento delle tariffe per i consumatori”, tuona il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che conclude: “con questo provvedimento l’Italia unico caso in Europa, mercifica un bene essenziale alla vita di ogni essere vivente e consegna alle regole del mercato e del profitto la gestione di un diritto umano universale”.

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