venerdì 20 novembre 2009

L'Authority contro le clausole vessatorie

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19 novembre 2009 18:58
ADICO: l'Authority contro le clausole vessatorie

Nel 2008, il settore delle carte di credito revolving è aumentato del 7% con ben 14,6 milioni di tesserine in circolazione. Un boom senza precedenti, dal momento che già nei primi sei mesi di quest’anno si è verificato un ulteriore incremento di queste carte +2,9%.
“Si tratta di una comodità che concede una boccata d’ossigeno alle famiglie che devono fare i conti con la crisi della quarta settimana che consentono al titolare di ottenere un prestito che non è tenuto a ripagare completamente al primo estratto conto, ma che può rimborsare nel tempo e con flessibilità” fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.
“Una funzione che però si paga a carissimo prezzo” denuncia in una nota il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini tanto che è proprio il presidente dell’Autorità, Antonio Catricalà, ad evidenziare l’ingiusto addebito al risparmiatore di spese per la gestione del conto, sia per l’assicurazione sia per altre spese non dovute.
Catricalà bacchetta, quindi, le banche sui conflitti di interesse, sui costi non trasparenti che penalizzano i clienti e sul Taeg applicato ai finanziamenti che, tuttavia, non comprende poi tutte le spese sostenute dagli utenti.
Pratiche giudicate scorrette dall’Authority perché creano “confusione nei contratti di finanziamenti al consumo finalizzato”. Per il garante, infatti, gli operatori non impartiscono un’informazione adeguata sul fatto che utilizzando una carta revolving, i consumatori richiedono un vero e proprio prestito, su cui sono previsti oneri economici aggiuntivi rispetto. Inoltre, per Catricalà, si assiste anche alla commercializzazione di carte sponsorizzate da importanti società senza che venga indicata chiaramente la loro natura revolving.
“Comportamenti che hanno portato l’Authority a irrogare sanzioni per sei milioni di euro agli operatori del settore e a sollecitare una revisione del sistema sanzionatorio. L’Agcm, in particolare, ha concluso nel 2008 e 2009 circa quaranta procedimenti, con riferimento a messaggi pubblicitari diffusi a mezzo stampa e/o volantini pubblicitari” fa sapere il presidente dell’ADICO.
La richiesta del garante è, quindi, chiara: “garantire al consumatore un corredo informativo chiaro in merito agli elementi cruciali per la sua scelta economica. L’operatore deve aver cura di chiarire le esatte modalità di finanziamento offerto e i suoi costi effettivi, ha sottolineato Catricalà. La stipula di un rapporto di finanziamento non può mai conseguire come effetto implicito l’adesione a un’offerta commerciale che non renda palese e completa l’informazione”.
Ma la disamina del garante è andata anche oltre, spigando che sarebbe anche necessario applicare “una sorta di dichiarazione di nullità ex legge delle clausole contrattuali conseguenti a pratiche scorrette, così da disincentivare maggiormente le imprese dal comportarsi non in buona fede”.
Catricalà ha, infine, ricordato che l’Italia sta per recepire la direttiva comunitaria 2008/48/CE, relativa ai contratti di credito ai consumatori. Per questo l’Autorità chiede di continuare ad occuparsi di difesa dei consumatori in parallelo con la Banca d’Italia che vigila sulla stabilità e sull’efficienza del sistema creditizio.

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